Sabato sette novembre si è tenuta l’inaugurazione del nuovo anno accademico del College Universitario Sant’Efisio. La giornata, oltre alla presenza di Sua Eccellenza Rev. Mons. Giuseppe Baturi, di tutto lo staff che dirige la struttura e dei collegiali stessi, è stata presieduta da Luciano Colombo, Professore Ordinario di Fisica della Materia presso l’Università degli Studi di Cagliari, nonché membro del Comitato Scientifico del Collegio. Quest’ultimo è composto attualmente da dodici membri, soprattutto professori universitari ordinari/associati che si sono distinti nel campo del mondo accademico e del mondo delle professioni e della cultura. L’obiettivo, infatti, è quello di far entrare il College nella cerchia dei Collegi Universitari di Merito ove i candidati vengono ammessi per concorso e si distinguono da ogni altra proposta residenziale per la presenza di un patto educativo. Nel caso del College Sant’Efisio, il patto educativo è scandito in quattro dimensioni cardine: universitaria, culturale, di vita comunitaria e spirituale.

Il Professor Colombo, ex allievo dell’Almo Collegio Borromeo di Pavia, il collegio di merito più antico d’Italia, fondato nel 1561 da San Carlo Borromeo, dopo aver narrato la sua personale esperienza, ha sottolineato come sia fondamentale e di estrema importanza la parola “residenzialità”. «La residenzialità è un valore aggiunto alla vita universitaria. Essere una comunità è un’esperienza privilegiata ed irripetibile che valorizza ciò che si è deciso di studiare», ha affermato il Professore. Ma non solo, perché l’altra grande dimensione è certamente quella del merito. «Una persona è meritevole se accetta e vince una sfida di valori. È infatti il traguardo di valori che rende qualcuno meritevole, a maggior ragione se quel traguardo lo si raggiunge», ha in seguito sottolineato. Se uno si impegna e capisce il significato di quella sfida, quella sfida diventa il proprio percorso di vita. Dopotutto, gli anni universitari sono gli anni in cui si imparano i maggiori concetti ed il modo di porsi nei confronti della vita e del mondo. Ci si confronta e si apre la mente anche a quello che sarà il percorso lavorativo futuro. Il mondo del lavoro è, infatti, molto competitivo e frequentare un collegio di merito fornisce quella chiave utile per vincere questa competizione. «Non ha senso fare l’università se non la si fa al massimo. Bisogna andare dritti e studiare, costi quel che costi. E soprattutto si deve dimostrare a se stessi che si ha una personale disciplina», ha proseguito Colombo, affermando saldamente che «gli impegni di merito hanno insegnato e dimostrato che certamente le discipline formano, ma altrettanto certamente forma la disciplina nell’apprenderle». Per raggiungere grandi obiettivi ciò che serve maggiormente è proprio la disciplina, la autodisciplina. Fare qualche piccolo sacrificio nel presente serve per costruire il proprio domani. D’altronde, se si guardano le vite dei grandi uomini, la prima vittoria che hanno avuto è stata quella di conquistare se stessi. La disciplina non è e non deve essere un peso, perché essere diligenti non vuol dire essere meno liberi. Al contrario, è un modo per essere liberi di raggiungere i risultati desiderati, ottenendo il massimo.

Ed ecco che così, a fianco alla formazione universitaria, il tassello vincente è quello dell’esperienza di vivere e di far parte di una comunità. Saper comunicare con gli altri, essere flessibili e collaborativi, combinare dinamicità personale con quella intellettuale e pratica. Insomma, un’esperienza irripetibile che solo un College, negli anni più belli della vita, può donare.

Giovanna Benedetta Puggioni